Le risposte alle domande più comuni sulla telefonia mobile

Domande frequenti sulla telefonia mobile

Il dispositivo terminale, per esempio uno smartphone, stabilisce una connessione radio con la più vicina stazione radio base per la telefonia mobile. Questa inoltra i segnali alla centrale dell’operatore di telefonia mobile. Da qui i collegamenti vengono trasmessi alla rete fissa o a un’altra stazione radio base per la telefonia mobile e quindi a un altro terminale.

La rete di telefonia mobile è una rete nel senso letterale del termine. Geograficamente è suddivisa in numerose celle radio che oltre a confinare tra di loro devono anche sovrapporsi leggermente per ragioni di funzionalità. Ogni cella radio dispone di una stazione radio base per la telefonia mobile, che è sia un impianto di trasmissione che di ricezione. Questa può collegare un determinato numero di terminali e trasmettere un certo volume di dati all’interno della sua cella radio. Le celle radio (maglie di rete) variano in dimensione a seconda dell’intensità d’uso e delle frequenze di telefonia mobile utilizzate. In aree densamente popolate, per esempio, ci sono più antenne con celle radio più piccole, alcune delle quali coprono solo 100 metri. Nelle zone rurali, invece, le celle radio possono coprire diversi chilometri. Il volume di dati trasmessi è in forte aumento. Affinché la rete possa far fronte a questa capacità, vengono costantemente costruite nuove stazioni radio base per la telefonia mobile e vengono sviluppate e impiegate nuove tecnologie di telefonia mobile.

Nella nostra vita quotidiana siamo costantemente e ovunque circondati da campi elettrici e magnetici. Questi si verificano ogni qualvolta sono presenti correnti o tensioni elettriche, indipendentemente dal fatto che siano generate tecnicamente (tecnologie radio, elettrodomestici) o da processi naturali (luce del sole, temporali).

Le radiazioni della telefonia mobile sono in realtà campi elettromagnetici creati dalle antenne di telefonia mobile e dai telefoni cellulari.

I campi elettromagnetici si distinguono per la lunghezza d’onda e la frequenza. All’interno dello spettro elettromagnetico le lunghezze d’onda possono essere divise in campi ad alta frequenza e a bassa frequenza. I campi elettromagnetici ad alta frequenza sono utilizzati, per esempio, nella radio e nella televisione o nella telefonia mobile. I campi elettrici e magnetici a bassa frequenza si verificano principalmente durante la generazione, la trasmissione e l’uso di corrente elettrica.

Le radiazioni elettromagnetiche possono essere suddivise in due categorie: radiazioni ionizzanti e non ionizzanti (RNI). Le radiazioni non ionizzanti rientrano nello spettro di frequenza che va da pochi hertz (1 hertz [Hz] corrisponde a 1 oscillazione al secondo), come nel caso della corrente elettrica, e raggiungono la luce visibile con una frequenza fino a 789 THz. Diversamente da quanto accade con le radiazioni ionizzanti, l’energia delle RNI è troppo bassa per causare un cambiamento chimico nella materia, ossia per ionizzare gli atomi. Le radiazioni ionizzanti sono, per esempio, quelle della luce UV, dei raggi X e la radioattività.

Solitamente no, perché in linea di massima un maggior numero di antenne di telefonia mobile permette una maggiore copertura della rete e quindi una maggiore ricezione. Migliore è la connessione radio, minori sono le radiazioni necessarie. In caso di scarsa ricezione, infatti, lo smartphone deve aumentare la potenza di trasmissione emettendo così più radiazioni.

Inoltre, è importante ricordare che il 90% delle radiazioni cui siamo esposti proviene dai nostri dispositivi come WLAN, telefoni, smartphone, babyphone o tablet.

La telefonia mobile utilizza campi elettromagnetici come mezzo portante per trasmettere dati. Senza radiazioni non è possibile telefonare, navigare su Internet in mobilità, usare app e inviare SMS. Una telefonia mobile senza radiazioni è quindi impossibile. Per proteggere la popolazione da un eccesso di radiazioni e da eventuali conseguenze negative di queste immissioni, il Consiglio federale ha emanato l’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI). L’ordinanza prescrive valori limite applicati a livello internazionale che forniscono una protezione sufficiente contro gli effetti sulla salute delle radiazioni non ionizzanti scientificamente riconosciuti. Inoltre, per ulteriore precauzione, definisce anche i cosiddetti valori limite dell’impianto, che sono molto più severi dei valori limite internazionali e si applicano in tutti i luoghi in cui le persone trascorrono molto tempo.

Domande frequenti sul 5G

Il 5G (o New Radio) è lo standard di telefonia mobile di quinta generazione e in Svizzera è stato introdotto nel 2019. Si tratta dell’evoluzione della precedente tecnologia mobile 4G, conosciuta anche come LTE (Long Term Evolution). I requisiti per gli standard di telefonia mobile sono coordinati e definiti tra i Paesi dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), un’organizzazione dell’ONU con sede a Ginevra. Dal 1998 a sviluppare gli standard di telefonia mobile è il 3GPP (3rd Generation Partnership Project), un’associazione di sette organi di standardizzazione che ha definito anche le specifiche tecniche del 5G.

Il 5G utilizza le bande di frequenza consolidate delle tecnologie finora utilizzate. Grazie alla nuova tecnologia però, le onde elettromagnetiche vengono sfruttate in modo più efficiente. Con il 5G, ad esempio, le antenne adattive trovano per la prima volta ampio utilizzo.

Il 5G può utilizzare le stesse bande di frequenza delle tecnologie finora utilizzate. Queste bande di frequenza sono comprese tra 800 MHz e 2.6 GHz. Il 5G trasmette su frequenze che non sono più utilizzate dal 2G, 3G o 4G, in più nel 2019 la Commissione federale delle comunicazioni (ComCom) ha concesso nuove bande di frequenza nelle gamme 700 MHz, 1.4 GHz e 3.5 GHz agli operatori di telefonia mobile. A titolo di confronto, il Bluetooth trasmette nella banda di frequenza 2.4 GHZ e la WLAN usa le bande di frequenza 2.4 GHZ e da 5.0 a 5.8 GHz. In futuro la WLAN dovrebbe poter utilizzare anche la banda 6 GHz.

Perché gli utenti vogliono trasmettere sempre più dati in modo sempre più veloce, ad esempio utilizzando app sullo smartphone o ascoltando musica in streaming. Oggi tutti noi consumiamo e generiamo circa 200 volte più dati mobili rispetto a 10 anni fa. L’attuale standard di telefonia mobile 4G non può più soddisfare questa domanda. Pertanto, potenziare la rete mobile con il 5G è inevitabile.

Sì, il 5G è in uso in Svizzera dal 2019. Oggi beneficiano dei vantaggi del 5G oltre 3 milioni di utenti.

Il 5G è l’evoluzione della precedente tecnologia mobile 4G. La nuova tecnologia 5G porta i seguenti cambiamenti:

  • Velocità di trasmissione: la velocità di trasmissione dati del 5G è fino a 100 volte superiore rispetto a quella del 4G. La velocità massima teorica di trasmissione è di 10 Gbit/s.
  • Capacità: con il 5G la capacità di trasmissione dei dati attraverso reti di telefonia mobile è nettamente superiore. Questo significa che la crescente domanda di volumi di dati può essere soddisfatta.
  • Latenza: i nuovi tempi di reazione permettono una trasmissione in tempo reale, e sono da 30 a 50 volte più brevi rispetto a quelli del 4G.
  • Densità di copertura: con il 5G è possibile mettere in rete un numero di dispositivi 100 volte superiore. Stiamo parlando di un milione di dispositivi per km2.
  • Gestione della rete: il 5G utilizza le risorse in modo più efficiente.
  • Fabbisogno energetico: per trasmettere una determinata quantità di dati il 5G consuma meno del 4G.

Le antenne adattive possono regolare in modo reiterato la potenza irradiata e rilasciarla in modo mirato. I segnali radio possono essere inoltrati a un terminale in modo selettivo. Ciò è possibile perché le antenne di telefonia mobile sono composte da molte antenne individuali di trasmissione e ricezione. Poiché queste sono gestibili singolarmente, è possibile emettere la potenza irradiata in modo più preciso. Una trasmissione più mirata si traduce in esposizioni medie perché nell’ambiente viene immessa meno potenza in modo non diretto. Inoltre, per ricevere i segnali radio è richiesto un livello di collegamento più basso e quindi una minore potenza del ricevitore. Infine, la qualità del segnale sul dispositivo di ricezione è migliore perché non è intralciata da interferenze/disturbi di altre trasmissioni. L’esperienza d’uso per gli utenti è quindi sensibilmente superiore.

Domande frequenti su telefonia mobile e salute

A tutela da possibili rischi o problemi per la salute dovuti ai campi elettromagnetici, il Consiglio federale ha adottato precauzioni in forma di valori limite per la telefonia mobile. Per funzionare, un impianto tecnico, ad esempio un’antenna di telefonia mobile, deve rispettare sempre i cosiddetti valori limite d’immissione (VLI). Per gli impianti di telefonia mobile la Svizzera prevede addirittura due valori limite: per prima cosa ci sono i valori limite d’immissione adottati a livello internazionale, che dipendono dalla frequenza radio e nel caso della telefonia mobile vanno da 36 V/m a 61 V/m (volt per metro) per tutti i luoghi generalmente accessibili. Questi valori limite d’immissione proteggono da tutti i rischi noti e scientificamente dimostrati. In aggiunta il Consiglio federale ha adottato ulteriori misure di precauzione, tra cui il valore limite dell’impianto da 4 V/m a 6 V/m per i luoghi in cui le persone trascorrono più tempo. Insieme alle rigide disposizioni d’esecuzione, questo sistema di valore limite rappresenta il più severo al mondo.

I limiti per le radiazioni non ionizzanti si applicano solo agli impianti fissi. Per i dispositivi mobili, come telefoni cellulari, computer, punti d’accesso WLAN o altri apparecchi elettrici, si applicano i valori limite definiti a livello internazionale.

In Svizzera, i valori limite per i campi elettromagnetici di impianti fissi sono stabiliti tramite ordinanza dal Consiglio federale. La competenza è dell’Ufficio federale dell’ambiente, che basa le sue decisioni sulle raccomandazioni di vari organi scientifici indipendenti nazionali e internazionali. I valori limite sono stabiliti nell’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI).

I valori limite dipendono solo dalla frequenza delle radiazioni radio e non dalla tecnologia di telefonia mobile. Le frequenze radio per il 5G non sono nuove, anzi vengono usate da molti anni per le più diverse applicazioni con trasmissione radio. Televisione digitale, WLAN o anche 4G sono esempi di tecnologie che funzionano su frequenze radio uguali o molto simili. I valori limite esistenti per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti sono quindi validi anche per il 5G.

Gli scienziati concordano ampiamente sul fatto che sintomi come disturbi del sonno, nervosismo o malessere generale non siano causati né dai campi elettromagnetici del telefono cellulare né dai campi di antenne vicine.

Dagli ultimi studi e lavori di revisione arriva il cessato allarme: non è stata dimostrata alcuna connessione tra l’uso intensivo del cellulare e l’aumento dei tumori al cervello.